Come tutta l'Italia, anche le province di Teramo e Ascoli Piceno hanno una millenaria storia di civiltà e di contese, di predomini e di sottomissioni ed anche per la conformazione del territorio, ricco di colline e montagne, ognuno dei centinaia di borghi ha una propria storia degna di essere rievocata e tramandata.
La discesa delle fate. Le Fate erano splendide creature al servizio della Sibilla dalle sembianze femminili ma con le zampe di capra che venivano occultate dalle vesti. Esse allietavano di notte i pastori dell'Appennino ma tornava nella Grotta della Sibilla prima che facesse l'alba. Tutto questo fino a quando Guerrin Meschino sconfisse i poteri della Sibilla, lasciano libere le fate di sposare i pastori di Pretare (ora frazione di Arquata del Tronto)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno - cerca tra i siti web
Ripristinata nel 1955, é una rievocazione storica che culmina in una gara di abilità e destrezza nella quale si cimentano sei cavalieri in rappresentanza degli altrettanti sestieri di Ascoli Piceno (Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla e Sant'Emidio); le origini della giostra (sfide militar-guerresche non cruente) si fanno risalire alla fine del XIV secolo.
La giostra vera e propria consiste nella sfida tra i cavalieri e il Moro o Saraceno posto al centro del campo di battaglia ma le cerimonie cominciano il giorno precedente con gare tra sbandieratori e tra arcieri e con l'Offerta dei Ceri e la benedizione dei cavalli sul sagrato della Cattedrale dedicata al patrono Sant'Emidio di Treviri.
Prima della Quintana si svolge il Corteo Storico (con oltre 1200 personaggi in costume) per le vie e le piazze del centro in cui ogni Sestiere figura con nobili, rappresentanti di arti e professioni, cavalieri, armigeri, la bellissima Dama e gli sbandieratori.
La Quintana si svolge nel mese di agosto e da alcuni anni anche a luglio in una versione serale.
Cerca con il PortoDeiPiceni tutti i siti dedicati alla Quintana.
La vita quotidiana del medioevo trova una cornice ideale in alcuni borghi di montagna.
A Castel Trosino (oggi frazione di Ascoli Piceno) viene riproposto un salto nella civiltà contadina del passato quando ci si ritrovava a tavola tra canti e danze propiziatori, scambi di battute e ingiurie. Da queste origini nascevano giullari buffoni, mimi, giocolieri e musici che allietavano il volgo e le corti.
Ad Appignano di Castiglione Messer Raimondo nella sagra medievale si da' la caccia alle streghe con rogo finale, oltre a sfilata in costume d'epoca, mostre e giochi medievali, artisti di strada e cartomanti e cena a base di legumi e cacciagione (tra cui la porchettina di Appignano)
Le notti del Pascià, a Basciano (a luglio). E' liberamente ispirata al misterioso saraceno che appare nella variante dello stemma comunale oggi in uso. Secondo un'antica tradizione, quando i Normanni, intorno all'anno 1000, scacciarono i Saraceni dall'Italia meridionale, fecero prigionieri molti fanciulli, figli dei Pascià sconfitti, che furono denominati Bascianii. Addestrati alle armi, questi furono aggregati all'esercito cristiano nel quale ebbero modo di distinguersi, ottenendo onori e titoli nobiliari. Ad uno di questi, secondo la leggenda, sarebbe in qualche modo legata la fondazione e la denominazione di Basciano.
Passeggiata delle canestrelle, a Santa Maria di Basciano (prima domenica di settembre degli anni dispari). Le ragazze del paese, portando sulla testa le tradizionali canestrelle, si recano in chiesa dove offrono il grano raccolto, alla Madonna di Porto Lungo. Si tratta di una manifestazione dalle origini antichissime, probabilmente legata ai Cerealia, riti propiziatori in onore di Cerere, dea della fertilità.
Una rievocazione simile "le canestrelle" si svolge ad Ancarano.
Insediamento del Podestà e sfida delle Balestre. La Rievocazione Storica è ambientata nella Lama del 1543, durante la tregua della seconda Guerra del Tronto, combattuta tra il Papa Paolo IV ed il Re di Spagna Filippo II. Nel XVI sec. gli Statuti delle Ville della Lama (Piattoni - Sambuco, Valentino - Cabbiano, Croce - Forcella, Chiarini - Tose, Olmo - Sant'Antonio) imponevano al Podestà, nominato ogni sei mesi da Ascoli, di donare una Balestra al Comune. Da qui la Rievocazione: un corteo in costume d'epoca, di dame, cavalieri, balestrieri, soldati, damigelle e paggi, preceduti dal Podestà, dai notabili locali, dai massari oltre che dal Governatore di Ascoli, dal Capo Guardia e dai popolani parte dall'antico Comune e raggiunge il campo giochi dove si inizia con il "tiro de lo canapo" per l'abbinamento dei cavalli che si affronteranno nella conquista del Palio nella "Giostra della Quarta".
A Castignano si svolgono Templaria (cerca siti web) e il Palio dell'Addolorata (a settembre) Il Palio rievoca la cacciata del tiranno Boffa da Massa dal libero comune di Castignano nel 1387. La manifestazione si svolge nel centro storico del paese e vi prendono parte figuranti in abiti d'epoca appartenenti alle contrade di S. Martino-Rufiano, S. Egidio, S. Venanzo, S. Maria del Borgo, Castiglioni-Filette, S. Pietro, Crocifisso, oltre che il Podestà e la sua Dama, i Priori, i Consiglieri ed i Notai. La rievocazione prevede l'Offerta dei Ceri dal Podestà alla Madonna dell’Addolorata, compatrona del paese, il corteo delle Arti (fabbri, bifolchi, falegnami, fornari, macellari, molinari, scarpari), ed infine il Torneo cavalleresco dell'Anello che consiste nell’infilare con la spada il maggior numero di anelli (di dimensione via via decrescente) posizionati lungo il percorso, nel minor tempo possibile.
I Templari nacquero nel 1118 quando nove cavalieri
guidati da Ugo Payen decisero di fondare l'ordine dei "poveri cavalieri del Cristo" con lo scopo
di proteggere gli indifesi e i pellegrini sulla via di Gerusalemme. Essi seguivano fermamente la regola di
S. Agostino e ai tre voti di castità, povertà ed obbedienza che li rendevano religiosi, ne aggiunsero un
quarto: difendere i pellegrini e quindi possono essere definiti una cavalleria monastico-militare.
L'ordine, venne sciolto nel 1307 dopo essere diventati un potenza militare ed economica al servizio della chiesa.
Templaria é un festival che si svolge in estate a Castignano dedicato alla
civiltà medievale con spettacoli di musica, teatro e danza e con l'allestimento di ambienti, botteghe
d'artigiani, mercati e banchetti dell'epoca.
Locandina della edizione del 2003
Con Lucrezia Borgia a Castiglione della Valle, attuale frazione di Colledara. Nel 1499, accompagnati da un numeroso seguito, Lucrezia Borgia (figlia di Alessandro VI) e Alfonso d'Aragona (duca di Bisceglie e figlio di Alfonso II re di Napoli) sono in fuga da Cesare "il Valentino" (fratello di lei) e si rifugiano a Castrum Leonis Vallis. Qui vengono omaggiati dai dignitari della Valle Siciliana. La rievocazione agostana avviene con balli, canti, spettacoli e un banchetto cinquecentesco (siti web)
Nell'anno 1234 Forasteria, figlia di Rainaldo degli Acquaviva detto "il Grosso" va in sposa a Rainaldo dei Brunforte Signore di Mogliano, figlio di Bonconte e nipote di Fidesmino di Brunforte Signore di Sarnano e Vicario di Federico II. Il matrimonio diede grande lustro alla famiglia degli Acquaviva e consentì a Federico II di rafforzare la sua presenza nel Piceno. Le rievocazioni storiche di Acquaviva Picena (dal 1988) e Tortoreto (dal 2001) intendono celebrare, a differenza di altre disfide cavalleresche, il lieto evento con giochi e banchetti festosi.
Ad Acquaviva Picena, nella prima settimana di agosto, si svolgono il Palio del Duca e Sponsalia: il fidanzamento, lo sposalizio e il banchetto nuziale di Forasteria e Rainaldo sono allietati da balli, degustazioni gastronomiche, giochi e sfide tra i due rioni (Aquila e Civetta), saltimbanchi, cantastorie e falconieri nella cornice del centro storico. Tra i giochi: corsa delle Pajarole, taglio del tronco, tiro alla fune con la ruota del Duca, corsa con i sacchi. Cerca i siti web collegati e le date di svolgimento.
A Tortoreto, in onore dei due sposi, si svolgono giochi medioevali tra i due rioni della cittadina (Terravecchia e Terranova).
Rassegna della pastorizia a Piano Roseto di Crognaleto (luglio), con
raduno di greggi e mostra di cani pastori.
Palio delle Botti. A Corropoli
le sette contrade del paese si sfidano in una corsa a staffetta in cui la botte (con lo stemma della contrada)
viene spinta da due spingitori; la sfida si riallaccia alla tradizione storica del XVI sec. quando i corropolesi
portavano in dono botti di vino preso l'Abbazia Celestiniana.
Le contrade che partecipano sono: Accattapane, Centro Storico, Centurati,
Colle Majulano, Gabiano, Montagnola, Pianagallo, Piane S.Donato,
Ravigliano, Vibrata.
Sagra Giubilare di Grottammare. E' al tempo stesso una rievocazione storica e una solennità civile e religiosa si celebra ogni qualvolta il 1° luglio cade di domenica (come nel 2001) con festeggiamenti che durano per tutta la settimana precedente. Le origini risalgono ad un episodio che sarebbe accaduto nel 1175 quando papa Alessandro III in viaggio verso sud trovò rifugio nel porto di Grottammare a causa di un fortunale; fu così invitato ad assistere ai grandiosi festeggiamenti che vi si svolgevano il primo luglio. Il Papa ne fu favorevolmente impressionato così da decretare la concessione della solenne indulgenza a tutti coloro che avessero visitato l'abbazia di S.Martino negli 8 giorni precedenti e successivi al primo luglio quando questo fosse caduto di domenica; nel 1803 venne confermata la indulgenza plenaria a chi fosse recato nella chiesa di S.Martino in occasione della Sagra. La manifestazione prevede la sfilata di tre cortei, uno in costume e due processioni religiose.
Laccio d'amore. Ragazzi e ragazze ballano legati da nastri colorati ad un palo, per propiziare la fecondità della terra; la danza é divisa in varie parti (corteggiamento, rifiuto, fidanzamento); a Penna Sant'Andrea è al centro del tradizionale incontro di folclore internazionale.
A Montorio al Vomano si rievocano i fatti avvenuti nel 1478, quando la popolazione locale si ribellò al dominio degli aragonesi e, dopo la decimazione della guarnigione, ci fu l'intervento di Alfonso d'Aragona che mosse con il suo esercito, aiutato dai teramani, verso Montorio per vendicare l'affronto ricevuto. La battaglia, alla quale presero parte molti eserciti, si svolse nel piano delle Vigne, oggi largo Rosicano.
I Mendoza nella Valle Siciliana a Tossicia (in agosto)
Il brigantaggio accomuna diverse rievocazioni: a Castiglione di Rocca Santa Maria si rievoca la storia del brigantaggio tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio nel periodo tra il 1530 e il 1590, con usi, costumi e tradizioni locali; a Chiarino di Tossicia c'è uno spettacolo itinerante, nelle frazioni della valle del Chiarino, delle gesta dei briganti tra la fine del '600 e l'inizio dell'800, con oltre 160 figuranti in costume d'epoca.
In diverse località si rievocano gli antichi mestieri della campagna, in particolare la trebbiatura del grano, spesso con l'accompagnamento di balli, degustazioni e sfilata di trattori d'epoca: a Forcella di Teramo, a Torricella Sicura, a Notaresco, a Centobuchi di Monteprandone
In autunno molte feste popolari, come quella di San Martino, sono l'occasione per degustare i prodotti di stagione (tipicamente castagne e vino novello) in grandi sagre paesane.
Fuochi invernali. Probabilmente risalenti alle tradizioni celtiche aventi lo scopo di propiziare il ritorno del sole e della luce, in varie località si svolgono manifestazioni durante le quali vengono accesi falò e fuochi: a Nerito di Crognaleto attorno ad un grande albero ("stanga") vengono accatastati oltre cento quintali di legna che bruciano ininterrottamente dalla Vigilia di Natale al mattino di Capodanno; l'otto dicembre (festa di Santa Lucia) a S.Benedetto del Tronto le "fochere" vengono accese in ricordo dell'arrivo nelle Marche della casetta nazarena della Madonna di Loreto; in Atri i faugni vengono accesi e portati per le vie del centro.
Particolarmente diffusi sono i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate (17 gennaio)
Carnevale ascolano. Il carnevale ascolano è caratterizzato,
oltre che dalla presenza in piazza del Popolo e nelle vicine rue di migliaia di persone e di bambini in maschera,
da improvvisate (almeno apparentemente) scene, macchiette e situazioni divertenti e goliardiche realizzate da
singoli o da piccoli gruppi. Nelle scene, rigorosamente in dialetto ascolano, si prendono in giro i potenti,
i politici, i personaggi famosi della città e d'Italia, coinvolgendo gli "spettatori" stessi.
Carnevale offidano - Lu bove finto. Il carnevale
offidano
si rifà alle antiche feste propiziatorie greche e romane che comportavano la sospensione di ogni attività
pubblica per concedersi alla allegria più sfrenata. Il rituale comincia due settimane prima del carnevale con
la domenica degli amici e prosegue con feste e banchetti che coinvolgono tutta la popolazione. "Lu Bov Fint"
si svolge il giorno del venerdì grasso: un toro di stoffa corre e impazza per le vie del centro e per piazza
del Popolo, viene inseguito, rincorso e cacciato dalla folla, già inebriata da una intera settimana di
festeggiamenti. La manifestazione ricorda i tempi in cui i nobili signori offidani donavano un bue ai concittadini
poveri, i quali lo rincorrevano per poi ucciderlo e mangiarne le carni. La festa prosegue con balli e veglie
che si prolungano fino alla mattinata successiva.
L'ultimo giorno di carnevale escono i Vlurd, fasci di canne incendiate vengono portate dagli uomini per le vie
del paese e finiscono in un grande rogo attorno al quale si balla e si canta.
Carnevale castignanese - Li moccule. A
Castignano la sera di carnevale vengono portate in processione "Li Moccule", conocchie colorate e
luminose realizzate con una canna, carta velina ed un moccolo di candela che viene fatto bruciare
completamente mentre il lungo corteo si snoda per le vie della cittadina ed arriva in piazza. L'effetto è
spettacolare perché tutti i moccoli sono colorati a piacere dei partecipanti.
Carnevale sambenedettese - Carri allegorici. Da diversi anni il lungomare di San Benedetto del Tronto
è tornato a riempirsi in occasione del carnevale per assistere alla variopinta sfilata dei carri allegorici
in cartapesta, ognuno dei quali animato da decine di "figuranti".
Il cavallo di fuoco di Ripatransone.
La manifestazione si svolge nelle vie del centro in occasione dell'ottava di
Pasqua, in onore della patrona
Madonna di San Giovanni, da sempre venerata dai ripani. Le origini del suggestivo spettacolo pirotecnico risalgono
alla seconda metà del '600: si narra che nel 1682, in occasione della
incoronazione della Madonna di S.Giovanni a Patrona della Città e della Diocesi,
un fuochista, felice del buon esito dello spettacolo da lui allestito e forse inebriato dai vini locali,
nell'uscire dal paese decise di stupire i fedeli ancora raccolti davanti al duomo dopo la processione del Santo
Simulacro della Madonna e si mise a correre tra la folla gettando spari e mortaretti.
A ricordo di quell'inatteso spettacolo, negli anni successivi venne ripetuta con una sagoma equina portata a
spalla da un uomo che correva tra la folla facendo esplodere petardi e fuochi d'artificio.
Scuccetta. Il gioco è molto semplice: si prendono delle uova sode, si dipingono (spesso facendole bollire in pentoloni con delle erbe o verdure per colorarle in modo naturale) e poi si cerca di rompere l'uovo dell'avversario picchiandole una contro l'altra. In genere il vincitore conquista anche l'uovo dello sconfitto, che torna buono per il pranzo. Tornei di scuccetta si disputano in diverse località dell'ascolano ma il più famoso è probabilmente quello organizzato da Nazzareno Migliori in piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, torneo che si fregia del titolo di campionato del mondo ! Addirittura nel 2001, tra i 64 partecipanti, la dodicesima edizione è stata vinta dalla giovanissima Valentina Natalini (9 anni) che in finale ha superato il 65enne Mariano Gabrielli.
Armata di Pentecoste Sciò la Pica. Il giorno di Pentecoste a Monterubbiano si celebra il rito del Ver Sacrum, cioè la trasmigrazione di una popolazione sabina che, partita dalla conca reatina, venne ad insediarsi nel Piceno guidata dal volo di un picchio. A questo si sono aggiunte una parte religiosa con la dedica alla Madonna del Soccorso (alla quale le Corporazioni di arti e mestieri offrono i ceri magni, ornati di fiori e frutti della terra) ed una in costume, legata al periodo rinascimentale del quale il paese vanta ampie tracce monumentali e documentarie. La manifestazione culmina in una giostra all'anello fra i cavalieri delle Corporazioni.
Palio delle contrade di Maltignano. Poiché la baronia di
Maltignano dipendeva dal Vescovo di Ascoli, questi inviava tra il primo martedì successivo alla Pasqua e
il 13 maggio (S. Cristanziano) alcuni incaricati (detti Camerlenghi) a controllare l'attività
amministrativa del borgo.
A maggio il Palio è una rievocazione storica dell'accoglienza e dei festeggiamenti che venivano riservati ai
camerlenghi (un tempo si svolgeva anche la corsa a briglia sciolta).
Palio delle contrade di Giulianova.
La corsa dei cavalli con fantino, che si svolge in occasione della Festa della Madonna dello Splendore in aprile, é antica
di oltre quattrocento anni essendo legata alle tradizioni delle minoranze zingare ed albanesi ed
è l'unica
superstite di un più ampio programma sportivo che comprendeva la corsa podistica degli uomini ignudi e la
sfida della "forma di cacio", conosciuta anche con il nome di ruzzola.
Corse del genere, con i cavalli montati "a pelo" ed il cui percorso si snodava in genere lungo le
strette vie cittadine, erano molto diffuse soprattutto nel secolo scorso ma furono progressivamente abolite
perché pericolose per partecipanti e spettatori.
In aprile, a Teramo si rievoca la pace siglata nel 1559 tra le fazioni cittadine; la sfilata in costume delle quattro paciere (donne) dei quartieri storici della città apre il corteo che arriva in Cattedrale.
Il primo maggio, festa dei lavoratori, viene ricordato con eventi molto popolari sia nel quartiere Agraria di Porto d'Ascoli, sia a Sant'Egidio alla Vibrata
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