Il bacino del F. Tronto si estende su una superficie di 1.190 kmq (per il 70% ricadente nel territorio della provincia di Ascoli Piceno) con un’altitudine media di 774,5 metri
Il corso d’acqua principale nasce dalle pendici settentrionali dei M.ti della Laga (circa a quota 1900 metri s.l.m. nei pressi del Monte Gorzano) e sbocca nel Mare Adriatico in prossimità di Porto d’Ascoli (tra San Benedetto del Tronto e Martinsicuro), dopo un percorso di 97,5 km.
Attraversa la città di Ascoli Piceno, segna per un lungo tratto il confine tra Marche e Abruzzo.
Il bacino del F. Tronto è limitato a sud dai M.ti della Laga, a sudest dal sistema Montagna dei Fiori (1,814 m s.l.m.) – Montagna di Campli (1,720 m s.l.m.), ad ovest da alcune cime elevate culminanti nel M. Pizzuto (1.904 m s.l.m.), a nord dal massiccio carbonatico dei M.ti Sibillini in cui spicca il M. Vettore (2.476 m s.l.m.), che è anche la più alta vetta del bacino e a nordest dal M. dell’Ascensione (1.103 metri s.l.m.).
I principali affluenti del reticolo idrografico secondario sono: il T. Fiobbo, il T. Lama, il T. Chifente, il T. Marino, il T. Bretta, il T. Chiaro, il T. Castellano, il T. Fluvione ed il Rio Scandarello.
La risorsa idrica sotterranea è determinata dalla presenza di due idrostrutture, la più importante delle quali è rappresentata dall’acquifero carbonatico dei Monti Sibillini, e subordinatamente dall’acquifero di subalveo della pianura alluvionale.
Nel bacino insistono due invasi artificiali: il lago di Scandarello ( pagina su Wikipedia) sulla omonima diga in provincia di Rieti, e il lago di Talvacchia sulla omonima diga, nel territorio di Valle Castellana.
Alimenta l'acquedotto Pescara del Tronto.
Affluenti di sinistra: fosso di Bretta, torrente Chiaro, torrente Chifente, torrente Fiobbo, torrente Fluvione, torrente Lama, rio Riccione;
Affluenti di destra: torrente Castellano, torrente Marino, fossa della Montagna.
Torrenti Torrente Chiaro
Lungo 15 km., nasce dal Monte La Torre (m 826). Affluente di sinistra ad Ascoli Piceno, a sua volta ha per affluenti il torrente Chiaro Morto (a sinistra) e il fosso Santo (a destra)
Torrente Fiobbo
Lungo 15 km., nasce in contrada Palazzi, presso San Giovanni in Strada. Affluente di sinistra a Spinetoli
Fossa della Montagna
Lungo 11 km., nasce dal monte Macera della Morte (m 2073), ed è ingrossato dalle acque che scendono fra questo e il monte Scalandro (m 1644). Affluente di destra nei pressi di Acquasanta Terme.
Torrente Castellano
Nasce in due rami, uno dal monte Giaccio Porcelli (mt. 2455) e l'altro dal Pizzo di Moscio mt. 2411, che si riuniscono presso colle Pietralta. Affluente di destra del fiume Tronto dentro la città di Ascoli Piceno. Esso ha due sbarramenti: uno presso Vignatico dove forma il lago di Talvacchia (capacità 14 milioni di mc.) e uno presso il borgo medievale di Castel Trosino dove forma il lago di Castel Trosino (capacità 0,4 milioni di mc) .
Torrente Marino
Lungo 12 km., nasce dal monte Piselli (m 1678) a 1449. Affluente di destra del fiume Tronto a Marino del Tronto
(..) La qualità delle acque è tra “buono†e “sufficiente†per il primo tratto, “sufficiente†per il tratto di chiusura bacino.
Nel primo tratto, dall'abitato di Trisungo fino ad Ascoli Piceno, il fiume è interessato da ripetute derivazioni per uso idroelettrico. Evidentemente, essendo minore la pressione antropica, l'elevato potere autodepurativo del fiume è tale da rendere “buona†la qualità delle sue acque.
Poche sono le industrie che scaricano i propri reflui di lavorazione direttamente al fiume; una buona parte di detti scarichi sono convogliati, tramite il collettore consortile al depuratore del Nucleo Industriale sito nella zona Campolungo di Ascoli P. (Potenzialità attuale del depuratore 81.000 a.e. o 25.000 m3/giorno).
Una prima criticità riferibile a convogliamento di reflui industriali al depuratore terminale è rappresentata dal fatto che il collettore è di tipo misto e in caso di pioggia possono attivarsi gli scolmatori presenti lungo il suo percorso con versamenti cospicui di scarichi industriali direttamente al fiume Tronto.
Esiti del monitoraggio delle sostanze pericolose sulle acque e sui sedimenti; i controlli analitici effettuati dal 2005 con cadenza mensile e semestrale sulle acque e sui sedimenti del fiume Tronto hanno fatto registrare dati che sono abbondantemente al di sotto dei corrispondenti obiettivi di qualità , tranne qualche eccezione commentata nel caso specifico. A conferma dell'affidabilità del dato si evidenzia che alcuni metalli, come l'arsenico, il cromo, il nichel e il piombo, benchà© caratterizzati da valori di concentrazione largamente al di sotto dei rispettivi obiettivi di qualità , presentano un andamento pressochà© costante nei tre anni e un andamento spaziale con un apprezzabile incremento in corrispondenza del tratto di fiume terminale, che è quello maggiormente antropizzato. Riguardo ai solventi clorurati, non si riscontrano concentrazioni meritevoli di attenzione lungo l'asta fluviale.
Da segnalare, invece, la presenza di IPA e PCB nei sedimenti fluviali, i primi in una stazione occasionale a valle dell'abitato di Ascoli Piceno, riconducibili all'attività di una industria di elettrodi di carbone, i secondi nella stazione 3TR ad una concentrazione circa dieci volte superiore al valore di fondo riscontrato negli altri sedimenti fluviali. Il valore di fondo è di circa 0,2 μg/Kg ss e l'obiettivo di qualità provvisorio e di 4 μg/Kg ss. (..)
==>> Testo e grafico estratti dalla "Relazione Annuale Sulle Acque Superficiali Interne - Stato di qualità ambientale dei Corsi d'acqua Superficiali della Regione Marche - 2007" a cura di ARPAM Agenzia Regionale Protezione Ambientale delle Marche. Sul sito internet [http://www.arpa.marche.it] è possibile consultare e scaricare la relazione completa e relazioni degli anni precedenti.